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Decontribuzione Sud prorogata fino al 30 giugno
La decontribuzione Sud, introdotta con la Legge di Bilancio 2021, offre un'esenzione contributiva ai datori di lavoro privati operanti nelle regioni meridionali. La Commissione Europea ha recentemente prolungato questa agevolazione fino al 30 giugno 2024, su richiesta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Tale agevolazione si applica sui rapporti di lavoro dipendente, concedendo ai datori di lavoro un'esenzione contributiva previdenziale. La percentuale varia in base agli anni e alle contribuzioni, con una riduzione del 30% fino al 2025, del 20% per il biennio 2026-2027, e del 10% per il biennio 2028-2029, escludendo premi e contributi INAIL dal calcolo.
Non è previsto un limite massimo di esenzione contributiva individuale. La decontribuzione Sud comporta numerosi vantaggi per le imprese meridionali, tra cui una riduzione dei costi del lavoro che può incentivare l'assunzione di personale e un miglioramento della competitività aziendale, favorendo la crescita economica del territorio.
La disparità economica e demografica tra il Sud e il resto del Paese è un tema cruciale, evidenziato specialmente durante la discussione sulla crisi pandemica e le prospettive di ripresa. L'Ufficio Studi Confcommercio ha recentemente fornito un'analisi dettagliata della situazione del Mezzogiorno, sottolineando i persistenti fattori negativi come la burocrazia, la micro-illegalità diffusa, la scarsa accessibilità e la minore qualità del capitale umano. È importante notare l'interconnessione tra produttività, condizioni economiche e sociali e la scelta di rimanere o emigrare.